Sol

Figlia di Mundilfari e sorella di Mani. I due bambini erano davvero di una bellezza fuori dal comune, con quel loro colorito roseo e quelle guance paffute. Il genitore, orgoglioso di una simile progenie, pensò che i suoi figli non potevano avere dei nomi qualsiasi, ma meritavano degli appellativi degni della loro bellezza. Allora chiamò la fanciulla Sol, "sole", e il maschio Mani, "luna", pensando che solo i due astri li eguagliassero in perfezione estetica. Ma gli dèi, che avevano creato il sole da una favilla incandescente, si sentirono offesi da tanta presunzione: come poteva un comune mortale appropriarsi dei nomi degli astri da loro creati? Tanta vanagloria andava punita severamente.
Sol, che intanto era andata in sposa a Glenr, "splendore", fu prelevata dalla terra e messa su nel cielo a fare da postiglione al carro che trasporta il sole. Mani, il fratello di Sol, fu invece posto alla guida del carro che trasporta la luna, determinandone il sorgere o il calare.
L'immensa carrozza, guidata da Sol, lambita costantemente da tremende lingue di fuoco, è trainata da due possenti destrieri: Arvarkr, "prima veglia" e Alsvidhr, "supremo nella forza" oppure "molto saggio". Un portentoso mantice provvede a raffreddare i ventri dei cavalli, preservandoli dalle fiamme.
Ogni giorno, e lo si può osservare guardando il cielo, l'imponente carro guidato dalla bellissima Sol si muove da est verso ovest ed è inseguito da uno spaventoso lupo, Skoll, il "traditore".

ETIMOLOGIA[modifica]

Il nome significa "Sole".