Esseri Cosmogonici

Si tratta di esseri delle epoche primordiali che hanno contribuito col loro stesso corpo a formare l'Universo. Nel caso degli Esseri Cosmici sono le parti del cosmo ad essere dotate di vita; in questo caso invece si parte dall'idea che inizialmente il cosmo fosse un essere vivente, che poi però fu trasformato nel mondo naturale, ormai considerato privo di vita. Le singole parti del corpo dell'essere primigenio si sono mutate in parti del paesaggio naturale, o dell'universo, in base alle loro somiglianze con quelle parti. Per esempio il sangue diventa l'acqua dei mari, le ossa diventano rocce e montagne, i capelli e i peli la vegetazione, e via dicendo. Di questa antichissima idea resta una traccia anche nei più recenti e desacralizzati racconti del folklore, lì dove si narrano le gesta di giganti che hanno lasciato tracce del loro passaggio nella natura a causa della loro mole: per esempio, laghi nati dall'orma del gigante o valli che non sono altro che il solco delle sue impronte.

Mitologia Jainista[modifica]

Nella religione Jaina l'Universo è rappresentato come un gigante androgino: dalla cintola in giù ci sono i mondi inferi; la vita è il mondo umano; al di sopra ci sono i mondi celesti. In questo mito siamo ancora a cavallo tra essere cosmico e cosmogonico.

Mitologia Pellerossa[modifica]

Nella mitologia dei Kato della California la terra è un enorme animale cornuto che, dopo il diluvio, si muoveva alla ricerca di una posizione stabile; trovatala, si fermò e si trasformò nel mondo fisico.
Nella mitologia degli indiani del fiume Thompson la terra era originariamente un essere umano, poi fu trasformata, pur restando sempre vivente: il suolo è la sua pelle, gli alberi e le piante i suoi capelli, le rocce le ossa, il vento il suo respiro.
Per gli Athapasca della California settentrionale la terra era in origine un grande cervo emerso dal mare, sulla cui schiena ci sono le pianure, e le cui spalle sono le montagne. Gli occhi divennero il sole e le nuvole, dai suoi peli nacquero i mammiferi, dalla coda gli uccelli, dal sangue la pioggia, dal cuore i tuoni e dagli zoccoli il fulmine.

Mitologia Polinesiana[modifica]

Secondo un mito polinesiano il dio Tangaroa, che viveva in una conchiglia, fece della conchiglia il cielo, della propria colonna vertebrale le montagne, delle viscere le nuvole, e mutò la propria carne nelle ricchezze della terra, le braccia e le gambe nella forza della terra, le unghie nelle squame dei pesci, i suoi peli negli alberi e cespugli, gli intestini nei crostacei e il sangue nell'arcobaleno e nei tramonti.

Mitologia Tibetana[modifica]

In Tibet si crede che dal nulla si generò un serpente femmina, dalla cui calotta cranica si formò il cielo; dalla luce dell'occhio destro la luna; da quella del sinistro il sole; dai denti i pianeti; dalla voce il tuono; dal respiro le nuvole; dalla lingua il fulmine; dalle lacrime la pioggia; dalle narici il vento; dal sangue i mari; dalle vene i fiumi; dalla carne la terra e dalle ossa le montagne.

Mitologia Turco-Mongola[modifica]

Presso i Calmucchi della Mongolia esiste l'essere primordiale Manzachiri, dai cui occhi furono formati sole e luna, dal sangue l'acqua e dal calore degli organi interni il fuoco.

Mitologia Azteca[modifica]

Nella cosmogonia azteca la dea Tlalteutli, una bellissima vergine, dotata di occhi e bocca ad ogni sua articolazione, fu smembrata da Quetzalcoatl e Tezcatlipoca. Con i vari pezzi della dea furono formati il mondo, il cielo e gli altri dei.

Elenco degli Esseri Cosmogonici[modifica]