Maui

Per i polinesiani era un essere semidivino o un eroe. Abortito e gettato in mare dalla madre stessa, fu salvato da Tama-Nui-Ki-Te-Rangi, che lo allevò e infine lo restituì ai genitori.
Le leggende maori raccontano che i feti abortiti divenivano spiriti malvagi. Anche Maui, pur essendo stato tenuto in vita, crebbe mascalzone.
Tra le tante imprese, trascinò in superficie dalla profondità marine il pesce Te-Ika-A-Maui, formando così l'Isola del Nord, in Nuova Zelanda, fra l'altro colpì il Sole con tale potenza da farlo zoppicare per tutto il suo cammino nel cielo, allungando così la durata di luce solare del giorno. Rubò il fuoco a Mahuika, ma ne prese troppo e durante la fuga gliene cadde sugli alberi, provocando così grandi incendi, perciò invocò il dio delle tempeste, Tawhiri-Matea, per spegnere le fiamme. Alcuni alberi decisero di conservare il fuoco, e da allora può essere sprigionato sfregando i loro legni. Maui era considerato un eroe perché tentò di liberare l'umanità dalla morte. Per fare ciò tentò di uccidere Hine-nui-te-po, Signora delle Tenebre. Sua madre gli aveva detto che bastava attraversare il corpo di Hine-Nui-Te-Po, la Grande Signora delle Tenebre, entrando dal ventre e uscendo dalla bocca, per distruggerla e ottenere l'immortalità per tutto il genero umano. Allora, Maui discese nel mondo sotterraneo con i suoi amici uccelli e trovò Hine che dormiva. Dopo aver detto agli uccelli di rimanere zitti, si mutò in bruco e strisciando si avvicinò alla dea. Ma Tiwaiwaka (il piccione), vedendo Maui diventato insetto, si mise a ridere, svegliando Hine: la dea del Male si accorse del bruco e lo uccise schiacciandolo fra le cosce.